lunedì 9 novembre 2009

Il nastro bianco ( Michael Haneke , 2009 )


Giudizio: 8.5/10
L' oscurantismo che genera violenza


Anni 1913-14, un piccolo paese rurale della Germania, la neve che lo ricopre per buona parte dell'anno, storie di uomini , donne e bambini votati al rigido luteranesimo, educazione e comportamenti votati al rigore più assoluto e gretto sotto la coperta della fede religiosa.
L'ordine regna sovrano fino a quando una serie di strani e tragici eventi sconvolgono la rigida organizzazione di casta del villaggio, episodi dietro ai quali si celano maldicenze, rancori, invidie e quanto di più turpe l'animo umano possa covare.
La guerra spazzerà via tutto ma il seme ormai è in grembo e darà i suoi efferati frutti poco dopo.
Palma d'oro a Cannes (meritata) , il film di Haneke è perfettamente in linea con l'ideologia del regista, basata sull'osservazione dei comportamenti estremi dell 'uomo che conducono al male; uno spettacoloso bianco e nero che rende la storia ancora più cupa ci presenta personaggi apparentemente normali, ma tragicamente al limite, privi di qualsiasi parvenza di umanità che non potranno che dare luogo alla tragedia, qui per Haneke addirittura collettiva, anche se esposta con una ambiguità che la fa troppo da padrona nel film, unico ma importante neo.
Il film sotto questo aspetto rimane apparentemente troppo superficiale, scava poco, si ammanta di una eccessiva equivocità , senza , sia chiaro, scalfire la validità e la durezza della pellicola.
Il forte richiamo all'importanza della (dis)educazione dei fanciulli , pronti ad assorbire tutto e a renderlo con gli interessi è sicuramente l'aspetto che ha fatto vedere in molti una sorta di genesi del nazismo, non tanto come ideologia, quanto come carico di barbarie represse. Certamente alcuni dei bravissimi fanciulli che recitano nel film hanno le facce giuste per poter esser credibili con la divisa e la svastica addosso, e in questo il film ha sicuramente una sua chiave di lettura tragicamente interessante.
Possiamo poi stupirci se quei nastri bianchi , punizione estrema e simulacri di protezione, possano diventare anni dopo croci uncinate o, peggio, simboli dell'infamia a forma di stella appesi sugli stracci indossati dagli ebrei?

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