giovedì 19 maggio 2016

Ola Bola ( Chiu Keng Guan , 2016 )




Ola Bola (2016) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Per un paese come la Malaysia dove la passione per il gioco del calcio è rivolta principalmente ai grandi campionati nazionali europei, partecipare ad una fase finale di una competizione calcistica planetaria è evento che si ricorda per decenni; per tale motivo la giovane giornalista Marianne viene inviata ad intervistare una vecchia gloria del calcio malese, ora allenatore di una scuola calcio in provincia; Eric infatti fu uno dei protagonisti della storica qualificazione della Malaysia alle Olimpiadi di Mosca del 1980.


Il film diventa quindi un lungo flashback nel quale lo stesso Eric racconta come nacque quell'incredibile impresa sostenuta da un gruppo di volenterosi giocatori autenticamente dilettanti che scatenò uno spirito nazionale ed un orgoglio popolare che solo il calcio e poche altre attività sono in grado di presentare.
Il gruppo di calciatori , guidati da un allenatore, inglese è di fatto una allegra brigata di gente di varie estrazioni sociali ed etniche, ognuna con la sua storia personale che va dal talento che aveva forse la possibilità di sfondare in Inghilterra e che sceglie invece di rimanere vicino alla famiglia nel lavoro dei campi, al portiere riciclato attaccante che riesce a trovare quel magico momento di incontro e di unità di intenti che porterà all'incredibile risultato sportivo.

Chiaro che nel film di Chiu, oltre l'intento quasi puramente giornalistico, c'è un retroterra farcito in maniera anche generosa di sano nazionalismo e di appello all'unità del paese nel quale convivono varie etnie, ma questo non crea fastidio, semmai crea il substrato della tematica principale del film: inseguire un sogno nel proprio paese da soddisfazioni impagabili.
Per fare ciò Chiu si affida appunto alla diversità etnico culturale dei malesi, rappresentando in modo particolare i calciatori appartenenti alle diverse etnie e naturalmente non può fare a meno, con una certa dose di ovvietà e di spirito popolare, di affidarsi a situazioni e slogan da "Ogni maledetta domenica".
Nonostante ciò però Ola Bola riesec ad essere un film sincero dove sgorgano sentimenti diretti attraverso un tono quasi sempre da commedia, sostenuto da personaggi di contorno riusciti, come quello dell'aspirante telecronista che aspira a raccontare le partire alla maniera carioca con ululati e grida piene di ammirazione; l'aspetto sentimentale passa non solo attraverso il racconto dell'orgoglio nazionale poi beffardamente e tristemente frustrato dal famoso  boicottaggio dei Giochi Olimpici , cui la Malaysia aderì in seguito all'invasione dell'Afghanistan da parte delle truppe sovietiche,che impedì alla nazionale di calcio di toccare con mano quel sogno tanto inseguito e raggiunto, ma anche attraverso le esperienze personali dei vari protagonisti alla ricerca quasi tutti di una affermazione personale.
Con Ola Bola siamo in pieno nel classico cinema popolare di cui pullula  ogni anno il Far East Film Festival; quel cinema spesso semplice e privo di sovrastrutture che riesce comunque a raccontarci storie che hanno il loro interesse e che sono lo specchio di paesi lontani di cui tutti noi conosciamo spesso molto poco, realtà dove persino  la qualificazione ad un torneo olimpico di calcio , sebbene mai poi realmente avvenuto, possa diventare una vera e propria leggenda dai contorni epici.

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