venerdì 14 ottobre 2016

Moonlight ( Barry Jenkins , 2016 )




Moonlight (2016) on IMDb
Giudizio: 5.5/10

Per aprire la 11° edizione della Festa del Cinema di Roma, il direttore Antonio Monda è andato sul sicuro: sommerso dalle critiche entusiastiche in America, già incoronato come candidato autorevole all'Oscar, Moonlight di Berry Jenkins fotografa in pieno  quella che è l'impronta che la rassegna vuol darsi, plasmata dalle mani stelle e strisce del suo direttore: il mainstream americano come asse portante del discorso cinematografico che ogni rassegna che si rispetti dovrebbe avere.
Il lavoro di Jenkins è un racconto tripartito temporalmente che segue la vita di un ragazzino della periferia di Miami fino alla età adulta, passando attraverso l'adolescenza, un racconto di formazione verrebbe da dire seguendo un clichè troppe volte abusato quando si ha a che fare con tematiche che interessano la giovinezza.


Più esattamente Moonlight è il tentativo di raccontare le tappe di una giovane vita attraversata dalle mille problematiche generazionali e sociali.
Chiron è un ragazzino silenzioso e timoroso, fatto oggetto di prepotenze da parte dei coetanei, vive in uno dei ghetti neri di Miami, madre drogata e padre sconosciuto e per di più catalogato dai suoi coetanei come frocio ( che miscela esplosiva... manca solo una malattia); a fargli da scudo c'è lo spacciatore Juan e la giovane moglie Teresa che si prendono cura di lui attirandosi i malumori della madre. " Tu puoi anche essere gay, ma non farti chiamare frocio" sentenzia Juan al ragazzino aprendo una breccia nella condizione criptogay in cui vive.
Anni dopo Chiron frequenta le scuole superiori, i bulli continuano a tartassarlo con il consueto epiteto , solo Kevin , un suo coetaneo, sembra stare dalla sua parte fino a condurlo alla scoperta della sua sessualità; Juan è morto ma Teresa continua prendersi cura di lui, visto che la madre sembra ormai persa nel mondo della droga. Un violento moto di ribellione di Chiron lo porterà al riformatorio che qualche anno dopo avrà dato esito ad un giovane adulto , diventato spacciatore, quasi contro natura.

Il protagonista adulto sembra mostrare un certo disagio per la sua condizione, ma le leggi del riformatorio e della strada hanno decretato la loro sentenza: per Chiron, quasi una legge del contrappasso, rimane solo la strada torbida dello spaccio.
Quando però dal passato riemerge Kevin, l'incontro darà vita al segmento di film senza dubbio più valido, un confronto tra il passato e il presente, quello che si vorrebbe essere e quello che in realtà si è.
La tripartizione narrativa che Jenkins sceglie per raccontarci la storia di Chiron convince ben poco: anzitutto i tre segmenti appaiono troppo slegati tra loro  e solo la bravura dei tre attori sembra essere l'unico collante; inoltre il regista di affida troppo a stereotipi fin troppo abusati come se raccontare la storia di un ragazzo di colore, probabilmente gay, emarginato e con una madre drogata non fosse già sufficiente per cadere nelle facili trappole narrative.
In certi momenti poi il film si ammanta di una poeticità forzata, veicolata sempre da un formalismo stilistico che poco si compenetra con una storia che vorrebbe essere una battaglia eterna tra il marciume e la redenzione personale. 
Dei tre segmenti di cui è composto il film, quello finale incentrato sull'incontro tra il protagonista e Kevin, l'amico di un tempo che girò lo sguardo di fronte al pestaggio subito da Chiron, è certamente, come detto, il migliore: il riaffiorare di una amicizia che condusse i due adolescenti ad esplorare la loro identità sessuale è per il protagonista l'innesco per comprendere la sua inadeguatezza presente e , stavolta in modo forte e spontaneo, la vena poetica sembra affiorare senza formalismi stilistici.
Sebbene Moonlight sia tutt'altro che film indimenticabile, è facile prevedere una copiosa raccolta di statuette, come il più classico dei prodotti mainstream impone, e tanto basta per la filosofia attuale della Festa del Cinema di Roma per renderlo il prototipo dei lavori cui la rassegna fa riferimento.

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