domenica 21 maggio 2017

Die Beautiful ( Jun Robles Lana , 2016 )




Die Beautiful (2016) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Proprio nel giorno in cui viene incoronata reginetta in un concorso di bellezza, coronando il sogno della sua vita, Trisha , una transessuale filippina, muore improvvisamente per un aneurisma cerebrale.
Nel suo testamento spirituale, tramandato attraverso la sua carissima amica Barbs, Trisha esprime il desiderio che durante i setti giorni di veglia funebre venga vestita e truccata ogni giorno in modo diverso seguendo i modelli delle grandi star del cinema e della musica.
Partendo dalla fine il film racconta grazie a ripetuti flashback temporali la vita del giovane Patrick, nato maschio ma ben presto irresistibilmente attratto dal desiderio di diventare una donna: i duri confronti col padre che ovviamente non approva, l'abbandono della casa e l'inizio della convivenza con Barbs, anch'essa transessuale, il duro e spietato racconto della violenza di gruppo subita, l'ingresso nei circuiti delle esibizioni e dei pittoreschi concorsi di bellezza , l'adozione di una trovatella e l'affermazione come una delle più affascinanti transgender e la tormentata vita sentimentale.


La vita di Trisha è una battaglia condotta con decisione per l'affermazione della sua sessualità che spazzi via le ambiguità che la opprimono, è una vita fatta di sogni e di delusioni, di ammirazione e di emulazione per le grandi personalità dello spettacolo ma anche dell'impossibilità di essere accettata da tutti sebbene l'ambiente che la circonda è intriso di grande umanità e di fratellanza.
Seguiamo quindi Trisha nei momenti che generano sorrisi grazie ad alcuni dialoghi brillanti e divertenti e ad alcune situazioni al limite dell'esilarante ( i concorsi di bellezza ad esempio), ma la vediamo anche nella sua ricerca continua di accettazione che passa attraverso una nascosta ma ben presente crisi di identità che la porta a volere ogni volta prendere le sembianze di qualche grande star , prototipo di femminilità, che esalti la sua.
Nel presente vediamo Trisha solo e soltanto stesa nella bara, in una bizzarra camera mortuaria clandestina dove le amiche l'hanno portata per sottrarla al padre che con un estremo e ultimo atto di sfregio vorrebbe per lei un funerale da uomo; qui Trisha sembra vivere ancora, circondata dal via vai di trans e di amici che si occupano del suo trucco e della sua trasformazione ogni giorno: da Angelina Jolie a Britney Spears, passando per Julia Roberts; tutto quello che avrebbe voluto essere in vita prende corpo nella morte, persino un bellissimo e costosissimo abito da sposa che una tanto austera quanto generosa stilista di moda ( un bellissimo cameo della grande Eugene Domingo) le porta in regalo la fa assurgere ad autentica diva al punto di meritare dei selfie che i visitatori scattano davanti alla sua bara aperta.

Tutta la parte ambientata nel presente è null'altro che un colorato e a tratti divertente (ed irriverente) omaggio alla defunta, ma dal profondo emerge però il disagio che Trisha viveva nella vita quotidiana , dal rapporto con la figlia adottiva troncato dalla morte proprio in un momento di tensione tra le due, al trauma dello stupro subito che rivive con l'incontro , poco tempo prima di morire, con uno dei suo violentatori in vena di redenzione che si era spacciato per suo ammiratore prima e suo amante poi.
Insomma la vera Trisha secondo Lana è quella che giace nella bara, finalmente libera di giocare col suo voluttuoso trasformismo, ripulita dalle scorie di una vita difficile; in tal senso la strada che il regista sceglie per raccontare un mondo che può apparire sì estremo e anticonvenzionale, ma nel quale effettivamente è presente una forte carica umana e tanta solidarietà, è decisamente quella giusta, persino nel modo di caricare fino a sfiorare la parodia alcuni personaggi di contorno.
Quello che rimane però ben solido al centro del racconto è il concetto di una vita vissuta cercando sempre e con grande tenacia la felicità inseguendo sogni e aspirazioni che magari si concretizzano solo una volta giunta la morte.
La prova di Paolo Ballesteros, attore che ricorre spessissimo al trasformismo e che per questa interpretazione ha ricevuto numerosi riconoscimenti nei festival, è magnifica, anche grazie ad un lavoro di make up e di scelta dei costumi eccellente.


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