lunedì 30 aprile 2012

Far East Film Festival 14 - Diario giornaliero



Con il premio assegnato sia dal pubblico che dai Black Dragon al coreano Silenced , si è concluso il 14° FEFF di Udine. 
I dieci giorni di proiezioni sono stati intensissimi e , nonostante le prevedibili ristrettezze economiche con cui l'evento ha dovuto fare i conti, la qualità complessiva è stata più che buona.
Le rapide considerazioni non possono non partire dall'assoluta peculiarità che presenta questo evento: una reale festa del cinema, col giusto ambiente informale, libero da red carpet e da rituali, in cui si sente fortissima la partecipazione anche nelle proiezioni. Se è vero che il festival è fortemente indirizzato visto un cinema facilmente fruibile in cui hanno regnato incontrastate le commedie brillanti, è altrettanto vero che non sono mancati i lavori di qualità indipendenti, più indirizzati agli appassionati del cinema asiatico meno commerciale.
Una giusta miscela che ha dimostrato l'elevata qualità raggiunta dal cinema cinese, la vitalità di alcune cinematografie minori (Malaysia ad esempio), un cinema coreano che sa spaziare in tutti i generi, seppur con alterni risultati, le difficoltà del cinema di Hong Kong  specialmente nel suo rapporto con quello cinese continentale e un cinema giapponese che , singolarmente, ha mostrato più aspetti bui che luci.
I tempi oscuri che ci attendono dal punto di vista economico non possono e non debbono far ridimensionare questo evento, che non a caso è diventato uno dei punti di riferimento per il cinema asiatico in Occidente, per cui, nonostante i frequenti e accorati gridi di allarme che abbiamo sentito più volte levarsi, attendiamo con fiducia l'appuntamento del prossimo anno.
Il diario giornaliero del FEFF può essere letto su AsianWorld .

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