domenica 31 maggio 2015

Everyday Objects ( Nicholas Wackerbarth , 2013 )




Halbschatten (2013) on IMDb
Giudizio: 4.5/10

Una giovane donna si presenta davanti al cancello di una villa in Costa Azzurra, l'uomo che deve accoglierla è in viaggio di lavoro, così lei si ritrova nella grandissima villa insieme ai figli del suo amico, una tredicenne ed uno sedicenne.
Il ritorno dell'uomo è continuamente procrastinato e quindi la donna, che inizialmente avrebbe voluto isolarsi nella pace del luogo per scrivere, dovrà far fronte al difficile ed enigmatico rapporto coi due ragazzi.
Trama più esile e scarna è difficile trovarne e su questo scheletro narrativo Nicholas Wackerbarth costruisce una storia che sta tutta nei silenzi, nei lunghi piani fissi e sugli sporadici cambi di inquadratura, una sommessa analisi di un mondo borghese percorso da inquietudini, insicurezze , disagi, vizi (tanti) e virtù (pochissime).


Il regista tedesco ha chiaramente come modelli il Bunuel cantore sarcastico del ceto borghese  e lo Chabrol che di quel ceto va a scovare gli scheletri nell'armadio e la polvere sotto il tappeto; inutile dire però che il risultato, nonostante tali archetipi ispirativi, è ben lungi dall'essere soddisfacente.
Everyday Objects è infatti lavoro che si basa sulle atmosfere, sul detto e , soprattutto, sul non espresso senza però che abbia quella forza di illustrare quanto vorrebbe.

L'ambiente borghese in parte tedesco e in parte francese è di quelli dove la monotonia  diventa riflessione e dove i vizi e gli impulsi diventano ispirazione, dove si passa il tempo non facendo nulla o al massimo in qualche festa semi-snob o in piccoli ritrovi dove naturalmente si consuma droga; il rapporto della protagonista coi figli dell'amante è di quelli tipici delle famiglie disgregate dove aleggia il rancore reciproco e, per i figli, l'odio verso un padre assente.
La giovane donna dapprima respinta cerca di tirare dalla sua parte i ragazzi, operazione che va in porto solo parzialmente e sempre e comunque con un sottile substrato di avversione, anche quando il tutto sfocia in qualcosa che diventa più grosso e pericoloso.
Per la giovane ospite non rimane altro che fare le valigie e sparire nottetempo da quella villa, proprio mentre il tanto atteso padrone di casa è arrivato.
Il film , per fortuna solo 75 minuti, sembra esser sempre sul punto di offrire qualcosa che lo faccia deragliare da un clichè che è chiarissimo fin dall'inizio, comprese le divagazioni a tema: purtroppo però non accade nulla se non quel vorticoso giro si sentimenti, di passioni sopite e di stati d'animo cangianti raccontati in modo piatto che alla fine stancano e non regalano nulla di interessante.
Il minimalismo sul quale è costruito il film è talmente esasperato che alla fine della visione si rimane col classico pugno di mosche in mano, a dimostrazione che Everyday Objects è lavoro fin troppo ambizioso, da sfiorare la presunzione, che avrebbe richiesto una sceneggiatura ed una regia ben più solide di quelle di Nicholas Wackerbarth di fatto qui alla sua opera prima.

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