venerdì 13 maggio 2016

Hime-Anole ( Yoshida Keisuke , 2016 )




Himeanole (2016) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Hime-Anole del regista giapponese Yoshida Keisuke è stato uno dei film sicuramente più originali del Far East Film Festival 18, uno di quei lavori che ha il raro pregio di sorprendere, all’improvviso, senza alcun chiaro preavviso, anzi inizialmente sviando l’attenzione e presentando una storia che parte in un modo, sul genere commedia bizzarra e di situazione, e termina come un thriller macabro e violento.


Nella prima parte del film assistiamo ad una storia dai contorni tanto strampalati quanto ben costruita: Ando e Okada lavorano per una ditta di pulizie, non sono certo amici, risolvendosi il loro rapporto in brevi e meccanici scambi di battute insulse, finchè un giorno il primo confessa all’altro di essere innamorato follemente di Yuka, una ragazza che lavora in un bar dove solitamente vanno a pranzare; naturalmente la ragazza non ha la più pallida idea di questo sentimento , ma Okada, semplice di spirito e bonaccione decide, su richiesta di Ando, di aiutarlo nell’approccio alla ragazza; come non bastasse questi sospetta  che un tizio seduto spesso  al bar sia in realtà un pericoloso stalker che perseguita la sua pupilla; il caso vuole che invece il tizio, Morita, sia un vecchio compagno di scuola di Okada, il quale a questo punto si trova messo in mezzo per bene, a maggior ragione quando la ragazza confessa che i suoi sentimenti, lungi dall’essere rivolti ad Ando, sono invece indirizzati a lui.
Poi però a metà film succede qualcosa di strano: compaiono i titoli di testa e una mente sveglia e cinematograficamente smaliziata inizia subito a sentire odore di bruciato; tutto quello visto fino ad allora non è altro che un curioso prologo a quanto sta per iniziare che si sviluppa abbracciando ben altri generi ed atmosfere.


Morita è uno psicopatico asociale reso tale dal cronico bullismo subito a scuola di cui Okada fu colpevole osservatore pilatesco e ben presto la storia si tinge delle tinte fosche del più efferato slasher, seppur venato di una certa ironia a tinte forti: cosa può suscitare altrimenti la visione di un serial killer che neppure sa usare bene il coltello per infilzare e picchettare le sue vittime?
La recensione completa può esser letta su LinkinMovies.it

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