domenica 11 dicembre 2016

Call of Heroes / 危城 ( Benny Chan / 陈木胜 , 2016 )




Call of Heroes (2016) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Dopo aver ridato vigore al film di genere noir-poliziesco HKese con The White Storm nel 2013, chiaro omaggio del cinema eroico di John Woo e della New Wave di Hong Kong, con Call of Heroes Benny Chan dirige un film dal sapore antico, wuxia nel quale sono fin troppo evidenti, fino ad assumere i tratti della vera e propria citazione, i richiami allo Spaghetti Western e al Kurosawa de I Sette Samurai e di Yojinbo; Call of Heroes, pur essendo una chiara operazione commerciale da tipico blockbuster, è film che troverà molti estimatori perchè comunque le tematiche fondamentali del genere western, rivisitate in stile orientale ci sono tutte.
Il racconto parte nel 1914 , subito dopo la caduta dell'Impero Qing e con il paese di fatto in mano ai signori della guerra che soprattutto nel nord  tiranneggiavano come satrapi forti di eserciti personali, quasi tutti retaggio del disfacimento della macchina militare imperiale.


In una piccola città cercano riparo i sopravvissuti di una strage compiuta dall'esercito guidato da Cao Shaolun, figlio di uno dei signori della guerra più sanguinari, tra i quali un gruppo di ragazzini scampati al massacro per merito della loro insegnante; il villaggio , assente l'esercito ufficiale impegnato in una campagna bellica , è sotto il controllo di Yang Kenan, vero e proprio alter ego degli sceriffi di frontiera, insieme al suo piccolo manipolo di uomini.
Yang gestisce il villaggio con metodi pacifici e orientati al buon senso e al rispetto della giustizia; quando come un fantasma vestito di bianco , di mattina presto nel villaggio giunge il famigerato Cao che uccide in una taverna tre persone tra cui un ragazzino e la intrepida insegnante che aveva salvato gli scolari, Yang non può fare a meno di incarcerarlo, subendo ben presto le minacce dei generali dell'esercito di Cao giunti a liberarlo.
Conscio che il rispetto della legge che prevede l'impiccagione per l'uomo prevede come contropartita la razzia del villaggio da parte del suo esercito come ritorsione, Yang si trova davanti alla scelta se applicare con fermezza la giustizia o liberare l'uomo evitando così la morte dei suoi compaesani.
Call of Heroes, pur essendo fondamentalmente un film d'azione, ha però come obiettivo anche quello di riflettere sulla giustizia e sul potere, sulla etica e sulla depravazione morale.
Se da un lato Yang rispecchia fedelmente i canoni del classico sceriffo illuminato e strenuo difensore della legalità, il personaggio di Cao, oltre alla protervia spietata del potere rappresenta la follia che esso porta con sè, la perversione morale che conduce alla ricerca del divertimento personale attraverso la malvagità assoluta ( come non pensare al Ramon di Per Un Pugno di Dollari...).
Ma proseguendo nella sua serie di citazioni Benny Chan pone nel racconto la classica figura del cavaliere errante, Ma Feng, che vediamo ciondolare sul suo cavallo ( Clint Eastwood in versione eastern...), spirito libero e vagabondo che dietro alla scorsa di cinismo nasconde un alto senso della moralità, come scopriremo in un flashback che serve anche a raccontarci la sua antica amicizia e fratellanza con Zhang Yi, uno dei generali di Cao che arriva in città per riprendersi il suo padrone, sin dai tempi in cui erano allievi dello stesso maestro di arti marziali.
Potere , giustizia, fratellanza e senso di responsabilità, condito dall'immancabile eroismo plasmano quindi il lavoro di Chan; e siccome pur sempre di wuxia si tratta tutta la parte d'azione è coreografata con la consueta maestria da Sammo Hung capace di miscelare tecnica, spettacolo e la giuste dose di ironia che stempera anche le situazioni effettivamente più al limite; i combattimenti sono degni di Hung e degli artisti marziali come Wu Jing , e anche  altri attori come Sean Lau che mai avevamo visto all'azione, hanno mostrato impegno e applicazione.
Insomma Call of Heroes, come ben si capisce, ha tutto per essere un blockbuster di successo: grandi attori  ( oltre ai citati c'è anche Louis Koo , ben sopra le righe nella sua interpretazione del folle Cao, e un convincente Eddie Peng in quella di Ma Feng), genere popolare, azione, morale chiara ben applicabile anche al presente, un digitale che sa però mantenersi con efficacia al servizio della storia.
Ma al di là di questo è un film che riesce con onestà e impegno morale a trattare il tema della giustizia e della sua applicazione e dei dubbi che un comportamento simile può generare.

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