venerdì 17 marzo 2017

Lost in White / 冰河追凶 ( Xu Wei / 徐伟 , 2016 )




Lost in White (2016) on IMDb
Giudizio: 6/10

Il debutto alla regia di Xu Wei, direttore della fotografia nell'ottimo Lethal Hostage di Cheng Er, è un thriller classico, quasi convenzionale che si avvale di tutti i clichè del genere fusi con le atmosfere che rimandano a Black Coal, Thin Ice di Diao Yinan altro lavoro cardine del thriller made in China.
Siamo in una sperduta zona delle regioni del nord est cinese, dove la neve per buona parte dell'anno nasconde tutto, il ghiaccio ricopre laghi e fiumi e riesce a tenere sepolto ogni segreto: due cadaveri vengono ritrovati sotto lo spesso strato ghiacciato che copre il lago, irriconoscibili perchè divorati dai pesci, sebbene qualche segno che possa aiutare nelle indagini sul corpo è rimasto.


A dirigere le indagini c'è il capitano Zhou, integerrimo poliziotto con la vita segnata dalla immancabile separazione dalla moglie con tanto di figlia teenager da badare;  presto gli viene affiancato un giovane poliziotto proveniente da Shanghai dove ha dato prova di coraggio senz'altro, ma anche di atteggiamenti un po' sopra le righe: anche lui ha un fardello sulle spalle, il ricordo del padre poliziotto anche lui, ammazzato da un delinquente che aveva aiutato a salvarsi è per il giovane ed esuberante Wang Hao una spinta inesauribile nello svolgere il suo lavoro che lo porta però troppo spesso ad avere atteggiamenti censurabili.
Nel villaggio dove i due cercano di scoprire la verità, sembra che nessuno sappia nulla, sebbene sia subito chiaro che gli omicidi hanno a che fare con la gente del posto.
Ed infatti il groviglio che i due scoprono con una certa facilità a dire il vero, rimanda ad un passato piuttosto remoto che coinvolge il villaggio ben più di quanto sospettassero, un passato ed un presente doloroso, carico di rancore e di odio.
Nonostante la brevità del racconto della trama appare chiaro che Xu Wei abbia voluto giocare sul sicuro: personaggi molto stereotipati ( quale poliziotto non ha una storia d'amore fallita e una figlia con cui confrontarsi aspramente oppure un debito morale verso un padre poliziotto anch'esso?), storia lineare nonostante qualche inevitabile colpo di scena che appartiene di diritto al genere, il classico e scolastico rapporto padre-figlio che si instaura tra il vecchio lupo di mare e il giovane rampante, il tema della vendetta consumata come redenzione.

Alla luce di tutto ciò Lost in White trova qualche spunto di originalità soprattutto nelle magnifiche ambientazioni che contribuiscono ad accentuare un clima tendente all'angosciante e nell'accennato tema ecologista che sembra essere diventato uno degli argomenti che stanno più a cuore a tutta la Cina.
La bravura nella costruzione dell'immagine dimostra chiaramente l'impostazione da fotografo del regista, perchè sia che si tratti dei campi lunghi che scrutano nel bianco che ricopre città, boschi e laghi, sia negli interni o nelle riprese più statiche Xu lascia una impronta elegante e vivida.
Insomma a livello narrativo Lost in White è lavoro che non sorprende, anzi sembra troppo spesso affidarsi a canoni da thriller classico soprattutto di stampo occidentale privi di originalità e i personaggi stessi sembrano un po' troppo ingessati nel loro clichè; dal punto di vista visivo invece offre le cose migliori perchè la spettacolarità dei paesaggi e la cura della fotografia sono senza dubbio di comprovata efficacia e fascino.
Nel cast spiccano le due figure di Tony Leung Ka-fai nella parte del capitano Zhou, ruolo che l'attore HKese ricopre con la consueta professionalità ed intensità, e di Tong Dawei che nella parte del giovane poliziotto guascone e un po' restio al rispetto delle regole se la cava più che bene.

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